mercoledì 21 gennaio 2009

Il ruolo dell'educatore

Nell'incontro di formazione che è stato organizzato per tutti gli animatori acr della diocesi il giorno 11 gennaiosi è discusso prevalentemente del ruolo dell'animatore e dei rapporti che egli mantiene con il mondo esterno. Sono state delineate alcune caratteristiche e competnze che l'educatore deve possedere affinchè possa essere considerato tale, come:
*saper asclotare
*saper gestire la complessità
*saper lavorare in gruppo
*saper indagare
*saper osservare
*saper essere aperto
*saper tollerare le frustazioni
*saper assumersi dei rischi
*saper organizzare
*saper essere un buon ascoltatore
*saper essere promotore di una cultura educativa
*saper animare
*saper intrattenere delle valide relazioni con: la comunità, il mondo, Dio, se stesso e soprattutto con l'educando
L'animatore responsabile, invece è colui che possiede in più altre caratteristiche, come:
1)Unità: cerniera fra interno ed esterno
interno: con gli appartenenti al settore, tra i settori, in armonia con vicariato e diocesi;
esterno: con le altre realtà che operano in parrocchia: davanti ad esse siamo il volto dell'AC, assieme ad esse siamo il volto della chiesa.
2)Originalità: una questione di etichetta
L'appartenenza organizzata alla chiesa non mortifica l'originalità ma, al contrario, valorizza la creatività dei singoli componenti nel carisma specifico dell'AC.
3)Stile: interiorizzazione
Comunicare dimostrando di vivere quello che si propone; il nostro comportamento diventa modello e testimonianza di quei principi propri dell'associazione; si comunica quindi non solo contenuti, ma un patrimonio personale che ai quei contenuti ha fatto riferimento.
4)Relazione: capacità di rapporti positivi
Il patrimonio personale ci deve portare a relazioni significative con gli altri; ciò rassicu¬ra, crea fiducia e predispone l'altro a recepire i contenuti che si vuol comunicare; lo stile quindi diventa educativo.
5)Spiritualità: rapporto personale con Cristo
Non recitiamo la "parte del responsabile" se siamo convinti in prima persona di ciò che facciamo; ecco perché dobbiamo aver cura della relazione con Dio: con il Suo aiuto riscopriamo le motivazioni profonde della nostra vocazione; vita secondo lo spirito: il valore della preghiera.
6)Formazione: destinatari di un messaggio
Non siamo solo organizzatori o comunicatori, ma anche destinatari di proposte necessarie alla nostra formazione personale; le varie iniziative vanno accolte con la voglia di partecipare, ossia con la consapevolezza sia di poter imparare, sìa di'poter insegnare; l'importanza del confronto con gli altri.
Infine è stata posta una domanda di riflessione ai presenti su cui interrogarsi continuamente e farsi un'autoanalisi:
Quali di questi punti ritenete di dover rafforzare per svolgere bene il vostro servizio nella realtà parrocchiale cui appartenete?

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