giovedì 29 gennaio 2009

Sulle orme di Gesù

I bambini riflettono su quali possono essere le "distrazioni" che li allontanano dalle orme di Gesù attraverso un percorso guidato che può essere svolto contemporaneamente dai bambini singolarmente, con un foglio A4 o divisi in 2 squadre: in questo caso uno dei componenti farà da pedina in una versione gigante del tabellone.
II percorso con le orme che i bambini sono invitati a intraprendere richiama esperienze di vita concrete, occasioni in cui si sono fatti attrarre dal luccichio delle vetrine e hanno perso di vista il giusto cammino, quello tracciato da Gesù.
Ad ogni esperienza di vita/situazione tipo i bambini dovranno rispondere secondo il loro comportamento abituale (se sono divisi in squadre prenderanno una decisione insieme o, se i bambini non sono ancora in grado di confrontarsi da questo punto di vista, a maggioranza, secondo le scelte singole); quindi seguire le indicazioni della casella fino alla successiva. I bambini lungo il percorso incontreranno dei testimoni che potranno indicare loro il giusto cammino da seguire (S. Francesco d'Assisi, Beata Teresa di Calcutta, don Pino Puglisi...) perché durante la loro vita, nonostante le difficoltà, hanno operato a favore della pace e sono stati esempio di equilibrio e serenità.
Per rendere l'attività più dinamica e non un semplice domanda-risposta, tra le tappe del percorso è possibile inserire delle mini prove da superare per poter accedere al quesito successivo; sarà discrezione dell'educatore scegliere quante e quali prove inserire e in quali orme, a seconda del tempo a disposizione e del numero dei ragazzi. Esempi di mini-prove: staffette di tutti i tipi (rane, quaglia, palloncino, sorriso... prove di equilibrio, prove di pazienza, pro¬ve canore. Alla fine si leggerà il profilo A o il profilo B e si commenteranno insieme le risposte date durante il percorso per individuare i momenti esatti di "distrazione" e per proporre dei modi per superarle (sull'esempio dei testimoni).

PROFILO A: Complimenti!!!
Siamo sulle orme di Gesù. Anche se con qualche difficoltà e distrazione sappiamo seguire le orme "giuste" da quelle "sbagliate". Gesù ci chiede di costruire la pace ogni giorno, a casa con mamma e papà, a scuola con i compagni, anche quelli che ci stanno antipatici; è difficile, ma ad aiutarci in questo percorso abbiamo l'esempio di molti testimoni che prima di noi Lo hanno seguito. Continuiamo ad imparare da loro a superare le difficoltà e a costruire la pace nella nostra vita di ogni giorno.

PROFILO B: Attenzione!!!
Forse a volte siamo poco attenti a seguire le orme di Gesù. Le difficoltà e le distrazioni ci allontanano dal Suo percorso. Gesù ci chiede di costruire la pace ogni giorno, a casa con mamma e papà, a scuola con i compagni, anche quelli che ci stanno antipatici ma noi cadiamo nell'errore di litigare invece di giocare insieme, di pensare solo a noi invece che aiutare gli altri. Dobbiamo prestare più attenzione all'esempio di molti testimoni che prima di noi Lo hanno seguito per imparare da loro a superare le difficoltà e seguire le Sue orme, costruendo la pace ogni giorno nella nostra vita.

mercoledì 21 gennaio 2009

Il ruolo dell'educatore

Nell'incontro di formazione che è stato organizzato per tutti gli animatori acr della diocesi il giorno 11 gennaiosi è discusso prevalentemente del ruolo dell'animatore e dei rapporti che egli mantiene con il mondo esterno. Sono state delineate alcune caratteristiche e competnze che l'educatore deve possedere affinchè possa essere considerato tale, come:
*saper asclotare
*saper gestire la complessità
*saper lavorare in gruppo
*saper indagare
*saper osservare
*saper essere aperto
*saper tollerare le frustazioni
*saper assumersi dei rischi
*saper organizzare
*saper essere un buon ascoltatore
*saper essere promotore di una cultura educativa
*saper animare
*saper intrattenere delle valide relazioni con: la comunità, il mondo, Dio, se stesso e soprattutto con l'educando
L'animatore responsabile, invece è colui che possiede in più altre caratteristiche, come:
1)Unità: cerniera fra interno ed esterno
interno: con gli appartenenti al settore, tra i settori, in armonia con vicariato e diocesi;
esterno: con le altre realtà che operano in parrocchia: davanti ad esse siamo il volto dell'AC, assieme ad esse siamo il volto della chiesa.
2)Originalità: una questione di etichetta
L'appartenenza organizzata alla chiesa non mortifica l'originalità ma, al contrario, valorizza la creatività dei singoli componenti nel carisma specifico dell'AC.
3)Stile: interiorizzazione
Comunicare dimostrando di vivere quello che si propone; il nostro comportamento diventa modello e testimonianza di quei principi propri dell'associazione; si comunica quindi non solo contenuti, ma un patrimonio personale che ai quei contenuti ha fatto riferimento.
4)Relazione: capacità di rapporti positivi
Il patrimonio personale ci deve portare a relazioni significative con gli altri; ciò rassicu¬ra, crea fiducia e predispone l'altro a recepire i contenuti che si vuol comunicare; lo stile quindi diventa educativo.
5)Spiritualità: rapporto personale con Cristo
Non recitiamo la "parte del responsabile" se siamo convinti in prima persona di ciò che facciamo; ecco perché dobbiamo aver cura della relazione con Dio: con il Suo aiuto riscopriamo le motivazioni profonde della nostra vocazione; vita secondo lo spirito: il valore della preghiera.
6)Formazione: destinatari di un messaggio
Non siamo solo organizzatori o comunicatori, ma anche destinatari di proposte necessarie alla nostra formazione personale; le varie iniziative vanno accolte con la voglia di partecipare, ossia con la consapevolezza sia di poter imparare, sìa di'poter insegnare; l'importanza del confronto con gli altri.
Infine è stata posta una domanda di riflessione ai presenti su cui interrogarsi continuamente e farsi un'autoanalisi:
Quali di questi punti ritenete di dover rafforzare per svolgere bene il vostro servizio nella realtà parrocchiale cui appartenete?

domenica 18 gennaio 2009

L'attività dei desideri

Sarebbe interessante se i bambini potessero disegnare o ritagliare dai giornali i loro desideri e inseguito presentarli brevemente ai loro compagni, affinchè si raccontino. In un secondo momento bisogna fare incollare questi desideri su alcuni scatoloni che gli verranno indicati dall'animatore in quanto sarà lui a stabilire quali sono i desideri futili, da attaccare sulle scatole più grandi, e quelli più sani e importanti, da attaccare su quelle più piccole...Verrà poi presentato al bambino un percorso ricco di difficoltà e ostacoli. Alla fine del percorso (che sta come metafora della vita) dovrà scegliere il proprio desiderio apposto sulla scatola e rifare il percorso al contrario. Riuscirà però a tornare indietro solo se avrà scelto un desiderio importante, perchè quelli futili, essendo attaccati sulle scatole grandi, saranno un po' ingombranti da riportare. Ciò significa che nella vita i desideri che veramente sono da perseguire, sono quelli più semplici e veramente importanti.

venerdì 16 gennaio 2009

I desideri


Obiettivo: Conoscenza di sé e dell’amore delle persone che gli stanno attorno
Attività: Far raccogliere in una scatola al bambino i propri desideri per sé stesso e per chi gli sta attorno con l’aiuto di immagini disegnate o trovate sul giornale. Successivamente raccogliere i desideri di bene (incollarli fuori dalla scatola) che gli altri hanno per loro. Far capire ai bambini che tante persone vogliono loro bene, in primo luogo Gesù.
L'attenzione che sempre l'ACR ha nei confronti della realtà dei ragazzi ci impegna quest'anno ad elaborare una proposta formativa che parte dal loro vissuto, in particolare dai desideri che essi si portano dentro, desideri che esprimono tutta la voglia di poter riuscire a vivere una vita piena, bella e luminosa. A volte, però è importante far notare ai propri ragazzi, che qualche loro desiderio non è così importante e non sarà così rilevante averlo per poter possedere una vita felice, ma che a volte basta una semplice aspirazione a rendere davvero una vita migliore, come ad esempio voler inseguire la via della santità a cui tutti siamo chiamati.E' per questo che nel prossimo post vi illustrerò come si può far capire questo concetto a dei bambini di 6-8 anni.

martedì 13 gennaio 2009

TRA LE BRACCIA DI DIO PADRE


Obbiettivo:i bambini riconoscono nella loro vita la presenza costante di Dio Padre che li ama e si prende cura di loro, sia nei momenti di serenità che nelle piccole e grandi sofferenze.
Attività: si consiglia di iniziare l'attività con un mini-gioco che porti i bambini a riflettere sulla presenza nella nostra vita di alcuni legami importanti e sulle difficoltà a causa delle quali questi legami possono indebolirsi o, addirittura, spezzarsi. A differenza di tutti gli altri rapporti, in quello con Dio, causa della fragilità del legame, potrà essere soltanto il nostro allontanamento perché Dio è sempre fedele e non ci abbandona mai.
A due a due i bambini tengono fra le mani un elastico che li unisce (un piccolo pezzo di spago leggermente tagliato dal centro o un pezzo di cartoncino...), segno del loro legame, e vengono poste loro delle domande. In base alle risposte rimarranno nelle loro posizioni o si allontaneranno l'uno dall'altro, con il rischio che l'elastico si spezzi e un capo salti sulle mani di uno di loro (per esempio alla domanda: se succede una lite fra di voi, essa vi può allontanare l'uno dall'altro? La risposta è SÌ, allora si chiede ai bambini di indietreggiare di due passi in direzione opposta, viceversa, rimarranno al loro posto; stessa cosa per la domanda: se il vostro amico vi ha giocato un brutto tiro, questo può rompere i legami che esistono fra voi? e così le altre...). Si ripete poi il gioco tra il bambino e l'educatore o il sacerdote che, in questo caso, rappresenta Dio, ponendo domande del tipo: se non partecipate alla vita del gruppo ACR, potete crescere nell'amicizia con Gesù? Se non siete generosi con i vostri compagni questo può allontanarvi da Gesù? ecc.. In base alla risposta data il ragazzo si allontanerà tirando l'elastico, mentre l'educatore rimarrà fermo anche quando il bambino lo romperà; Gesù accetta di caricarsi dei nostri errori e non si stanca di starci vicino, nonostante le nostre scelte. A questo punto vengono presentate ai bambini, attraverso fumetti o immagini tratte da riviste e giornali, varie esperienze di vita quotidiana in cui si può individuare la presenza, accanto ai bambini di Dio Padre, il quale li ama e si prende cura di loro. Tra queste i bambini individuano quelle che sentono più vicine al loro vissuto.

sabato 10 gennaio 2009

Attività 2: Che cosa conoscono gli altri di Gesù?


Obiettivo: Verificare l’idea che i bambini hanno di Gesù
Attività: un cartellone diviso in 3 colonne, a cui corrispondono alcune domande relative a qualche parabola o insegnamento di Gesù. Per ogni domanda 3 risposte rappresentate attraverso 3 vignette, e ogni bambino potrà esprimere la sua opinione con un simbolo diverso per ogni vignetta.
Al termine dell’attività il bambino modellerà un pezzo di plastilina con il simbolo che per lui rappresenta Gesù.

Esempi di domande:
1-Nella parabola della pecorella smarrita, con chi si può identificare il pastore?
*un uomo
*Gesù
*Giovanni Battista
2-In una parabola, dove c'era un povero che era stato malmenato e derubato, da chi è stato soccorso?
*Un sacerdote
*Un levita
*Un samaritano
3-Nella parabola del seminatore, qual è il seme che germoglia?
*quello caduto sulla strada
*quello caduto sulla terra
*o quello caduto sulla terra
4-Che cosè la zizzania in una famosa parabola?
*un fiore
*un corvo
*un'erbaccia
5-Nella parabola dei talenti, qual è l'uomo che non fa fruttare i talenti?
*quello che ne ha 5
*quallo che ne ha 1
*quello che ne ha 2
6-Nella parabola del salario, chi è che viene pagato di più?
*nessuno: tutti nella stessa maniera
*il capo
*chi lavora di più

venerdì 9 gennaio 2009

Esempio di attività.

Oggi vi vorrei proporre alcune linee guida per costrire un'attività per il proprio gruppo:
Esempio.
Il bambino riconosce nella sua appartenenza al gruppo ACR l'occasione preziosa per conoscersi e conoscere nuovi amici. Racconta i suoi desideri e scopre che accanto a lui ci sono tante persone che vogliono il bene per lui.
OBBIETTIVO: Il bambino esprime ciò che conosce di Gesù e con l’aiuto dell’animatore cercherà di confrontarsi all’interno del gruppo per scoprire modi di sentire Gesù diversi.
ATTIVITA': Bambini divisi in 2/3 gruppi, ogni gruppo avrà un cartellone diviso in 3 (3 modi diversi di espressione).
1° quadrate: Chi mi ha parlato la prima volta di Gesù? Es: genitori, educatori, catechisti. Li disegno.
2° quadrante: Che cosa ho conosciuto di Gesù? Es: valori fondamentali del Cristianesimo (amore, pace, famiglia, aiuto,…) Ritagli di giornale o foto di momenti comunitari AC
3° quadrante: Di Gesù io ti dico che… I bambini danno personalmente una definizione di Gesù e l’animatore o uno dei bambini più grandi scrive le parole più significative.
Il commento finale è riservato all'animatore/animatori per riassumere il cartellone facendo sì che anche i bambini aggiungano la loro opinione.

martedì 6 gennaio 2009

Il lavoretto di Natale di quest'anno



Anche quest'anno noi animatori abbiamo elaborato, attraverso la nostra fantasia, un lavoretto. Quest'ultimo è stato pensato in modo che non andasse a riempire le case dei nostri bambini con nuovi suppellettili di poco significato, ma che guardandolo, ogni bambino si possa ricordare del suo gruppo e di tutti i suoi amici che gli vogliono bene. Il lavoretto che è stato fatto è un semplice portafoto con la foto di tutto il gruppo ACR dei bambini dai 6 agli 8 anni.
La foto del risultato finale è qui sopra...

sabato 3 gennaio 2009

Tempo di Avvento e di Natale

Tanti auguri a tutti sia di buon anno che di buon Natale, anche se un po' in ritardo.

Nonostante sia già passato Natale, volevo illustrarvi cosa abbiamo proposto noi animatori durante il tempo di Avvento.
Tempo di Avvento
Obiettivo: Significato di Avvento, attesa, impegno e far capire il percorso per arrivare al Natale
Attività: Durante l’ACR, vengono proposte delle attività ai bambini, suddivisi in gruppetti e chi indovina per primo, si aggiudica il pezzo di volto/corpo di Gesù da attaccare la domenica di Avvento.
Le attività saranno incentrate su Orecchie (Ascolto), Occhi (Sguardo), Bocca (Parola) e Testa (Intelligenza).
Ascolto: dividere i ragazzi in grupetti e farli raccontare un po’ di se stessi. Poi i gruppi si fanno domande reciproche su quanto appena sentito e chi indovina vince un pezzo che unito agli altri formerà le orecchie.
Sguardo: divisi in gruppi, avranno delle immagini grandi in cui trovare le differenze. Per segnarle faranno una staffetta a tempo. Chi vince si aggiudica gli occhi.
Testa: quiz a tema (Avvento o figure proposte di domenica in domenica (quetse ve le posso passare, basta che me le chiedete)

Il tempo di Natale è il tempo della luce perchè è apparso Cristo, luce del mondo, e ci visitato con la sua Pace. Per far capire l'importanza della venuta di Gesù in mezzo a noi e per far conoscere meglio ai bambini i vari personaggi del presepio, abbiamo proposto queste attività:
Obiettivo: far capire ai bambini il vero significato del Natale con semplicità, umiltà e amore.
Attività: Caccia al tesoro. Immagine finale: Gesù Bambino.
Ogni pezzo del puzzle ha da una parte il disegno di Gesù e dall’altra una parola che identifica il personaggio. Una volta composta la sagoma i bambini possono capire meglio la persona di Gesù e di conseguenza il vero significato del Natale.
Domani, in oltre saremo in visita al presepe Scalabrini di Bassano assieme ai nostri bambini, con i quali poi andremo a berci una cioccolata calda. Per festeggiare insieme le feste che stanno ormai per finire, ci troviamo anche questa sera nell'aula video per vedere un film e mangiare qualcosa insieme. Speriamo vada tutto bene...