mercoledì 23 settembre 2009

Il servizo...una vocazione

Lunedì 21 settembre ho potuto assistere alla prima delle tre serate di formazione animatori. Questa opportunità di formazione e arricchimento professionale viene offerta ogni anno dal vicariato per gli educatori che si occupano durante l’anno sia dei bambini che degli adolescenti.
Il tema della serata è il servizio e di questo ci ha parlato il relatore d. Andrea Peruffo.
Inizialmente il relatore ha fatto in modo che ci confrontassimo a gruppetti sul significato che ha per noi il servizio. In seguito ha chiesto ad alcuni di noi di esprimere la propria opinione. È da quest’ultime che poi d.Andrea ha proseguito nel chiarirci e farci riflettere sul vero significato della parola servizio.
Ci ha spiegato che il servire, soprattutto oggi, diventa una provocazione rispetto: il denaro, l’egoismo e l’odio in quanto si serve preoccupandosi principalmente dell’altro, aiutandolo nelle sue difficoltà e semplicemente standogli vicino e si arriva così a diffondere un piccolo messaggio di speranza, che si può paragonarlo ad una goccia, che insieme a tanti piccoli messaggi di speranza si cerca di andare a formare questo grande mare di speranza. Questa grande provocazione, spiega il relatore, va a contrastare la parola paura che cerca di farsi largo sempre di più, ogni giorni, negli animi delle persone, in quanto si ha paura dell’altro: che mi possa fare del male o che non si accorga di me e di fronte a questa paura non dobbiamo fare altro che metterci a disposizione dell’altro servendolo!
Il servizio è un dono del Signore e per questo è una cosa importante e che non si può gettare via così facilmente, perché questo desiderio ci nasce da dentro, ma è il Signore che ce lo imprime.
Per tutti questi motivi, l’educatore ha un ruolo importante e che sta proprio nel fare in modo che i bambini crescano e diventino adulti mediante la consapevolezza che il servizio è fondamentale affinché si arrivi a edificare un qualcosa di grande che è la comunità. Si diventa adulti infatti, non solo perché il tempo passa, ma perché si incontra un altro adulto che ci aiuta a crescere nella fede e nel servizio. Il rischio però è che ci sia una fede fragile che ci porta ad andare dove “gira il vento”, perciò essere adulti significa anche essere stabili nella fede.
Tutti abbiamo bisogno degli altri per crescere e il rapporto con l’altro ci aiuta ad arricchirci sempre di più perché nel mentre io mi do, sto anche ricevendo qualcosa.
In conclusione d.Andrea ha affermato che l’essere animatori significa andare in profondità e capire che nel nostro cuore c’è qualcosa di buono, perché ciascun cuore ha bisogno d’amore!
Grazie a questo incontro ci si è potuti confrontare e riflettere sul vero significato di ciò che noi compiamo giorno per giorno con i nostri ragazzi e di come sia importante trasmetterlo in maniera serena e positiva affinchè sappiamo trasmetter loro un messaggio di speranza in un mondo pieno di disgrazie.

giovedì 17 settembre 2009

ACRissimo. Quarto Atteggiamento: l'Impegno


Ed ora mettiamoci d'impegno!

Obiettivo
Riuscire a tenere fede ai propri impegni.

Materiale: pezzi di stoffa per fare gli scalpi, pennarelli, graffette e foglietti

Svolgimento
Si fa scrivere ad ogni ragazzo un impegno concreto che deve dare significato alla propria vita (famiglia, scuola, amici, …) e lo si attacca su una striscia di stoffa. Da qui comincia il gioco dello scalpo: tutti contro tutti. Ogni ragazzo può rubare lo scalpoimpegno di ogni altro ragazzo sfidandolo con il gioco “cartaforbicesasso”, ma deve fare in modo che non venga rubato il proprio. Il ragazzo che prende lo scalpo lo porta da un educatore ed il perdente viene sottoposto ad una prova veloce prima di ritornare in gioco.

Riflettiamo sul gioco
Leggere con i ragazzi gli impegni scritti e chiedere loro se tenere fede a questi impegni comporta delle rinunce oppure se è tutto semplice. Farli riflettere sul significato dello sforzo per mantenere i propri impegni.

martedì 8 settembre 2009

ACRissimo. Terzo Atteggiamento: la Disponibilità


Eccovi il terzo atteggiamento: la Disponibilità. Sfidiamo i bambini a rendersi disponibili con questa attività.

Obiettivo
Saper ascoltare gli altri ed essere pronti a rispondere alle richieste.

Materiale: la stampa della storia"I Tre Desideri"(Immagine a lato)

Svolgimento
Ai ragazzi viene letta la fiaba de “i Tre Desideri” durante la quale, ogni volta in cui vengono ripetute certe parole, tutti devono fare determinati gesti/movimenti.
Dopo un breve giro di prova, chi sbaglia gesto, non lo fa o lo fa per ultimo, viene penalizzato dovendo partire da posizioni sempre più scomode. Oppure si può ripartire da capo a leggere la storia ad ogni errore.

Di seguito sono riportate alcune parole-gesto utili per il gioco:

DESIDERIO: Stringere le braccia come ad abbracciarsi
SALTARE: Salto avanti e torno indietro
DONNA UOMO: Piegare le gambe
SALSICCIA: Spingere all'insù il naso con l'indice e fare il verso del maiale
TRE: Battere 3 volte le mani
VICINI VICINO: Saltare a piedi uniti al posto del compagno di destra

Riflettiamo sul gioco
Quanto spesso accade che fingiamo di non aver sentito perché non abbiamo voglia di aiutare i genitori? Quante volte non ascoltiamo quello che ci viene detto perché stiamo ascoltando la televisione? Quante volte capita che non riusciamo a capire che un nostro amico ci chiede un aiuto? Oppure capiamo, ma non abbiamo voglia, tempo, ci vergogniamo, temiamo il giudizio degli altri. Dobbiamo tenere aperte le porte del nostro cuore per accogliere l'altro. Essere disponibili ad aiutare chi ci sta accanto!