mercoledì 25 febbraio 2009

Alla scoperta di alcuni atteggiamenti

Visto che ogni educatore ha un ruolo importante, non solo durante le poche misere ore settimanali, ma la sua presenza (non solamente fisica, ma solo anche come punto di riferimento per l'educando) risulta di fondamentale importanza durante tutta la crescita individuale di ogni educando di cui si occupa; allora ho pensato di approfondire alcuni atteggiamenti di cui i bambini dovrebbero cominciare a sviluppare la loro consapevolezza e importanza durante la quotidianità.
I 4 atteggiamenti che si cercherà di conoscere, attraverso dei giochi interattivi, sono:
o Fedeltà
o Rispetto
o Semplicità
o Bontà
Partiamo dalla FEDELTA': il ragazzo scopre il significato della fedeltà riflettendo sul valore di un’amicizia sincera e trasparente. L’educatore li aiuta a interrogarsi sul come costruire legami duraturi e autentici.

Attività:
I bambini vengono divisi in 3 squadre : ciascuna squadra dovrà fare una raccolta punti-fedeltà di un particolare prodotto (ogni barattolo del proprio prodotto avrà attaccato un post it di 1 punto)..vince la squadra che arriva per prima a 10 punti.
Per movimentare un po' il gioco, ogni squadra parteciperà con una coppia di giocatori che giocheranno insieme correndo all’interno di un hula hop (simbolo della fede nuziale - da spiegare ai bambini)...quindi giocheranno 3 coppie di bambini contemporaneamente, e quando ciascuna di questi avrà preso un punto-fedeltà, tornerà alla propria base facendo cambio con altri 2 compagni e attaccando i punti fedeltà su un cartellone raccolta-punti.

Alla fine del gioco si potrà riflettere con i bambini su due aspetti:
o l'importanza dell'essere fedeli per raggiungere uno scopo (la vincita del premio dopo la raccolta-punti): e da questo riflettere sul fatto che molto spesso non siamo fedeli ai nostri impegni, non siamo costanti, non ci impegniamo abbastanza.
o l'importanza della fedeltà come vicinanza e condivisione del cammino con qualcuno: il simbolo della “fede ci serva a riflettere sul fatto che molto spesso non siamo vicini a chi ci cerca, a chi ci vuole bene, a chi ha bisogno di noi...FEDELTA' come impegno verso i nostri amici e come bisogno di sincerità e di trasparenza (limpidezza di sentimenti- non si può essere fedeli a chi ci nasconde qualcosa)

Materiale:
 Un prato delimitato da corde o circoscritto in qualche modo, all'interno del quale vengono disposti in ordine sparso tanti barattoli diversi. Vengono create 3 postazioni per ciascun gruppo (creare uno spazio fisico segnato per terra e nel quale possa starci anche il cartellone).
 3 hula hop( le fedi), alcuni barattoli di prodotti -tutti della stessa marca- (es: bottiglie vuote di coca cola, lattine di the, barattoli di passata di pomodoro,...), oppure cartoncini con disegnati i prodotti , post it per i punti, 3 cartelloni per la raccolta-punti.

Questo gioco è stato pensato per rimanere anche nel tema del centro commerciale e questa attività, a mio parere rispecchia uno dei negozi del centro: il supermercato.

mercoledì 11 febbraio 2009

Riconosciamo le stazioni della Via Crucis


In vista della Pasqua, vi propongo un gioco utile a far imparare i bambini il valore e il significato della Via Crucis.

Luogo di svolgimento: Stanza
Materile occorrente: Scotch
Tempo: 20 min

I bambini vengono divisi in due o più squadre. Ogni squadra è identificata da un colore, e un foglio(formato A4) su cui sono disegnate le stazioni della via crucis; sul retro di esso c'è scritta una frase tratta dal vangelo che deve essere diversa per ogni scuadra. Importante che il foglio sia del colore della squadra. Questo foglio viene tagliato dagli animatori prima dell'inizio del gioco, e attaccato sulle pareti della stanza. Al via i bambini delle scuadre, tenendosi tutti per mano devono girare per la stanza e raccogliere tutti i ritagli di foglio che sono del colore della loro scuadra. Raccolti tutti i pezzi devono, guardando il lato dei disegni,ricomporre l'esatta sequenza della Via Crucis. Vince la squadra che per prima, senza guardare il retro del foglio, riesce a riordinare le stazioni nel modo corretto. Alla fine i fogli vengono girati andando a scoprire la frase scritta sul retro, questa ci manda a una riflessione sul significato della Via Crucis.

lunedì 9 febbraio 2009

Creo la Pace


Dopo aver partecipato alla festa della pace, ai bambini viene data la possibilità di costruire attraverso vari materiali, un oggetto di pace. Questo piccolo simbolo servirà loro per capire che, solo se ogni persona si impegna alla costruzione di questo grande progetto, non ci saranno più guerrre e uccisioni. Questa semplice attività può essere spiegata, infine, con una semplice frase che ho trovato sul mensile Segno: "I costruttori di pace sono simili ad artigiani, esperti e pazienti, che non fanno le cose in serie, ma mettono un po' di se stessi in ogni gesto che compiono, perchè diventi unico e irripetibile. Costruiscono la pace là dove sono, ma non sanno esportarla in tutto il mondo!" Infatti secondo me è importante partire dalla piccola realtà in cui viviamo: quante famiglie si dividono? quanti paesi lottano ogni giorno per futili motivi? E perchè allora non partire dalla piccola realtà che ci circonda, per diffondere questo messaggio di pace, evitanto di sprecare inutili paroloni generali che danno l'impressione di "tutto fumo e niente arrosto"?

domenica 8 febbraio 2009

La festa della Pace





La festa della Pace che viene organizzata ogni anno anche nel nostro vicariato con i bambini dell'acr è importante affinchè ogni bambino si faccia consapevole che può essere uno strumento di pace e che sta proprio a lui decidere se essere portatore di questo importante messaggio, in modo che le molteplici situazioni od occasioni di guerra possano finire una volta per tutte.
L'organizzazione della festa è stata stabilita così:
Momenti riservati ai bans
Momenti riservati al gioco
La S.messa
Un momento riservato alla visione del film sulla pace: "Azur e Asmar"
La riflessione sul film che può essere organizzata così:
 Disposizione dei partecipanti in file distinti per eta’(ai componenti del G.B. verrà consegnato un cartello indicante l’età dei ragazzi che dovranno allinearsi difronte)
 A divisione eseguita si formeranno 10 gruppi da 10/12 persone pescando da ogni fila-età
 Il gruppo formato verrà affidato a un animatore-guida che li raccoglierà a sé, li farà sedere e condurra una breve analisi-riflessione del film visto attraverso domande fornite ad essi
 Terminato la riflessione in gruppo l’animatore-guida chiuderà enunciando il messaggio di pace qui sotto esposto:


AZUR E ASMAR
(di Michel Ocelot, 2006)
Azur è un bambino biondo con gli occhi azzurri. Asmar, invece, è un bambino arabo dalla pelle scura e con occhi e capelli neri. Vivono in Francia, alla corte del padre di Azur, cresciuti dalla tenera madre di Asmar, ai quali ella racconta ogni sera la leggenda della fata dei Jinns, chiusa in una prigione segreta dove aspetta la salvezza. Un giorno, però, il padre manda Azur a studiare lontano e scaccia dalla casa la nutrice e il piccolo Asmar. Solo da adulto Azur potrà recarsi nel lontano Oriente per ritrovare i suoi amici di un tempo, e grazie anche al ricordo conservato nella sua memoria di una lingua sconosciuta, l'arabo, troverà Asmar, anche lui alla ricerca della fata dei Jinns. Insieme riusciranno a liberarla, proteggendo ognuno la vita dell'altro, affrontando rischi, imboscate e scelte eroiche. Il fato li ricompenserà facendo trovare a ciascuno l'amore della vita.

Domande che aiutano i ragazzi alla riflessione
1. In quale personaggio ti riconosci o ti senti + vicino?
2. Nella tua scuola c’è un ragazzo/a che assomiglia ad Asmar?Siete amici?
3. Si, perchè?
4. No, perché?
Se i ragazzi rispodono SI dovrebbero elencare i motivi x cui c’è questa amicizia e noi faremo notare che loro non danno peso alle DIVERSITA’ma vedono nell’altro un fratello (proprio come Azur e Asmar) con cui sviluppano atteggiamenti di PACE e FRATERNITA’.
Se invece rispondono NO dovremo invitarli a superare le DIVERSITA’ (come hanno fatto Azur e Asmar) e a Rivedere l’altro come nostro fratello con cui vivere in Pace e Fraternità.

Per riflettere dopo aver visto il film
La narrazione del film ha la struttura classica di una fiaba, che ne facilita il fluire del racconto e la memorizzazione del messaggio di pace e fraternità di cui è portatrice. La semplice storia dei due fratelli di latte, separati dalla diversa origine e dalla sorte, racchiude in realtà idee ben più profonde, che vanno oltre l'inserimento in un paese straniero.
Azur e Asmar raffigurano i due lati contrapposti di una convivenza, l’incontro di due civiltà che si accettano e convivono nel reciproco rispetto. I due amici giungeranno alla meta sciogliendo le domande di senso sul loro destino solo dopo un faticoso cammino pieno di difficoltà. Superando timori e tabù legati alle culture differenti, riusciranno a tradurre in realtà l'accoglienza della diversità e l'integrazione tra i popoli.
Sono questi gli elementi più significativi per una lettura del film che, a livello visivo, comunica una bellezza coinvolgente e naturale trasmessa allo spettatore dall’eleganza del disegno ma, ancor di più, dall'intensità e dalla varietà dei colori. Il fondersi dei colori, l’europeo Azur dagli occhi blu e il bruno, significato in arabo del nome Asmar, racchiude il vero contenuto semantico del racconto dai chiari risvolti multiculturali e ecumenici.

Una possibile lettura
Guardando il film sembra quasi di sfogliare un meraviglioso libro illustrato che descrive i conflitti e le lotte che oggi affliggono il mondo. Ma la positività della proposta cinematografica sta soprattutto nel superamento della visione negativa in ordine alla diversità, presentando l'integrazione tra i popoli come un inno all’accoglienza, alla fratellanza e alla pace.
Azur e Asmar va inteso come una metafora sulla tolleranza reciproca e l’inclusione di culture diverse. Il perno di questa unione, intorno al quale gira tutta la narrazione, è la balia, che si prende cura allo stesso modo del suo bambino e del bimbo dagli occhi azzurri che le viene affidato. Assieme al nutrimento trasmette al piccolo la sua lingua araba e le ricchezze della cultura e delle tradizioni orientali, che in seguito segneranno l’avvenire del ragazzo e il suo destino. La sua maturazione sarà infatti quella di un uomo occidentale saggio, che malgrado le difficoltà e le mancanze di comprensione resta legato a quel mondo esotico e lontano conosciuto e amato fin dai primi anni di vita. Arriva a privarsi della vista nascondendo i suoi occhi azzurri, ritenuti maledetti dalla gente orientale superstiziosa, e raffinare gli altri sensi con cui indaga in profondità quei fattori caratteristici di un mondo, la cui scoperta non è possibile attraverso la sola vista.
Azur e Asmar è allo stesso tempo una favola e una storia vera, un’allegoria e una finestra di speranza aperta sul buio della nostra storia. Il suo messaggio è esplicito: rispettare e amare l’altro valorizzando le diversità etnico-culturali che ci contraddistinguono. Il regista Michel Ocelot vede nell'unione, senza alcun pregiudizio, tra la cultura araba e quella occidentale, l'avvenire del mondo.

lunedì 2 febbraio 2009

VOGLIA DI PACE

Le voci dei bimbi il vento raccoglie
e poi le sparpaglia tra i rami e le foglie
di alberi antichi, con grosse radici
che sanno ascoltare le cose che dici
per poi raccontarle, giù... giù... nel profondo
al Cuore che batte al centro del mondo.









Se un bimbo sorride, sorride anche il Cuore
ed ecco spuntare in un prato un bel fiore.
Se un bimbo è felice, il Cuore è contento
e nascon farfalle che danzan col vento.









Ma, a volte, le risa diventano pianti:
le lacrime scendono, calde e pesanti,
colpiscon la Terra che trema, impaurita,
vedendo la morte mischiarsi alla vita.
Ossezia, Israele, Iraq, Palestina...
tra bombe e fucili la morte cammina,
portando con sé ceceni, afghani
e tanti, tantissimi bimbi africani!














Bombardano, sparano e parlan di pace,
al Cuore del mondo ‘sta cosa non piace:
“Se di odio e violenza riempite la Terra,
non siate bugiardi: chiamatela guerra!
La pace è sorridere, darsi la mano,
dormire tranquilli, guardare lontano
e in fondo vedere, nel cielo sereno,
i sette colori dell’arcobaleno.








Soltanto se spargi la voglia di amare
il vento sorride e può allora portare
agli alberi antichi e alle loro radici
le voci ed i sogni di bimbi felici!”

Elio Giacone


Questa è una poesia sulla Pace che si può proporre ai bambini affinchè imparino a mettere i loro passi sulle orme di Gesù e degli altri testimoni che hanno realizzato questo desiderio di bene e di amore nel mondo.